A cosa serve l’analisi dei dati musicali nella promozione di artisti ed etichette discografiche?
In questo articolo vorrei parlavi di come l’analisi dei dati musicali possa essere uno strumento molto utile nella promozione (e più in generale nel lavoro) di artisti ed etichette discografiche. Farò una panoramica generale su questo importante aspetto del music business, poichè l’analisi dei dati è sempre alla base di una strategia vincente di web marketing in qualunque ambito.
Al giorno d’oggi piattaforme di streaming, social media e radio digitali sono al centro del business musicale. L’ambiente digitale ha fornito agli artisti nuove possibilità per promuovere la loro musica, connettersi con i fan e, in definitiva, far crescere le loro carriere. La mole di dati che è possibile raccogliere è enorme e monitorare tutte le prestazioni può essere davvero complesso, ma allo stesso tempo molto utile.
Perchè l’analisi dei dati è così importante?
Le nuove piattaforme hanno creato opportunità uniche per artisti e professionisti della musica: un tempo dovevi concentrarti sui mercati locali uno alla volta, ora puoi entrare in contatto con il pubblico e gli ascoltatori in tutto il mondo. Ma identificare queste opportunità non è cosa da poco. Con 20.000 nuove canzoni pubblicate ogni giorno, come si può riuscire ad emergere dal mucchio? Come scovare un nuovo talento?
I professionisti della musica al giorno d’oggi devono essere agili: testare e sperimentare, sviluppare nuove soluzioni e imparare al volo. Per fare ciò, devi essere in grado di valutare l’impatto delle tue decisioni in tempo reale. Uno stack di analisi dei dati musicali a tutto tondo diventa la chiave del successo nel moderno business della musica.
Nel ciclo di azioni presenti in ogni strategia di marketing che si rispetti, l’analisi dei dati è fondamentale, motivo per cui anche nel music buisiness e nel music marketing questo è diventato un aspetto da prendere in considerazione.
Avvalorare alcune decisioni o strategie attravero l’analisi dei dati può aiutare ad evitare uno spreco di risorse.

Quali sono i dati da raccogliere ed analizzare?
1. Dati proprietari delle piattaforme di streaming
I maggiori servizi di streaming forniscono dei servizi di analisi per gli artisti. Tali strumenti contengono informazioni critiche riguardanti i dati demografici, la posizione e molto altro ancora del pubblico dell’artista. Questi dati non li puoi trovare da nessun’altra parte nemmeno sulla dashboard del tuo distributore.
Da qui potrete avere sotto controllo tutti i dati forniti dalle varie piattaforme di streaming:
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- Spotify for artists;
- Apple music for artists;
- YouTube Studio;
- Soundlcoud (i dati statistici sono visibili a seconda dei piani);
- Amazon music for artist;
- Bandacamp for artist;
- altri servizi come Pandora (mercato americano) etc..
Tutti questi servizi forniscono i dati proprietari specifici della piattaforma in tempo reale come:
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- Followers e ascoltatori dell’artista
- Stream, salvataggi e aggiunte tra i preferiti
- Playlist in cui vengono aggiunti i brani
- Dati demografici e posizione del pubblico
Qui, lo strumento che utilizzerai di più dipenderà dal focus della tua strategia di distribuzione: Spotify for Artists non è migliore o peggiore di Bandcamp for Artist – tutto dipende da dove i tuoi fan ascoltano la tua musica.
Inoltre, Spotify ha recentemente lanciato Spotify Publishing Analytics, attualmente in versione beta. E’ concepito per soddisfare le esigenze degli editori che desiderano monitorare il proprio portfolio di artisti e tracce nell’ecosistema di Spotify.
2. I dati del distributore
Quasi ogni distributore dispone di una dashboard che riassume i dati delle piattaforme di streaming e degli store digitali dando così all’etichetta discografica una visione completa delle prestazioni in tutta la rete di distribuzione digitale.
Le specifiche variano a seconda del distributore, in genere questo includerà:
- Stream
- Vendite
- Dati demografici e posizione del pubblico
- Aggiunte alle playlist (non sempre)
Per quanto la dashboard offra una visione più completa rispetto agli strumenti specifici delle piattaforme elencate prima, si tratta sempre di dati parziali focalizzati sulle vendite, utili quindi per fornire una panoramica delle prestazioni negli store digitali.
Tuttavia, sebbene le vendite (o gli stream) siano le metriche target per la maggior parte degli artisti, hanno un potenziale limitato se si desidera ottenere un quadro completo della situazione dell’artista. I dati di vendita non sono sufficienti: bisogna sapere come i fan arrivano allo store, come, dove e quando si connettono.

3. Social media e web: dati e monitoraggio delle menzioni
I social media sono forse la componente più importante di qualsiasi campagna di marketing musicale. Ogni piattaforma social ha il suo strumento di analisi integrato, offrendo un’istantanea delle tue prestazioni all’interno di un’unica piattaforma.
Tuttavia, mentre gli strumenti di analisi forniscono una visione approfondita delle metriche dei social media, ci sono ancora dati cruciali che sfuggono alla loro attenzione. Ora viviamo nell’era virale, in cui i contenuti generati dagli utenti possono trasformare una canzone sconosciuta in una hit globale in pochi giorni. Esempio recente è il caso della canzone dei Fleetwood Mac ritornata alla ribalta dopo anni grazie a un video su tik tok.
Ecco perché uno stack di analisi veramente completo deve comprendere anche strumenti che consentono il monitoraggio delle menzioni nel web e nei socials. E’ fondamentale scoprire subito se l’artista, la canzone o l’etichetta è stata menzionata nei social.
Qui di seguito alcuni strumenti utilizzati dai professionisti di social media marketing per monitorare le menzioni e fare social listening:
- Google Alert (tool gratuito di google)
- Tweetdeck (tool gratuito per twitter, altrimenti Advanced search per twitter)
- Mention
- Talkwalker (monitora anche SoundCloud)
- Hootsuite
4. Dai dati airplay alle soluzioni di analisi cross-channel
Ultimi, ma non meno importanti, sono i passaggi in radio, l’analisi dei brani passati nelle radio AM/FM e digitali sono un’altra metrica importante per tastare il polso di un artista e di un’etichetta. Per fare questa analisi ci servono degli strumenti che non troviamo facilmente e ci permettono di introdurre nel nostro discorso dei tools che offrono soluzioni all-in-one.
Parliamo di strumenti che analizzano i dati dalle varie piattaforme e li raccolgono in un unica dashboard a nostra disposizione, utilizzati insieme a quelli precedentemente citati ci permettono di avere in mano uno stack di dati molto interessante.
Questi strumenti sono perlopiù a pagamento, almeno per utilizzarli al pieno delle loro potenzialità, qui sotto trovate un elenco di alcuni tools che vi consiglio di provare:
- WARM (fa solo analisi airplay dei brani sulle radio)
- Soundchart (strumento con dati aggregati)
- Chartmetric (strumento con dati aggregati)
- Songstats (più focalizzato sul mondo della musica elettronica)
- ForTunes (focalizzato sul mondio indie)
- Viberate (dati aggregati sopratutto dei social, con focus sul mondo elettronico)
Data la mia passione per la musica elettronica vi segnalo anche altri tre strumenti analitici che possono esservi utili per monitorare i dati di Beatport, il portale di riferimento per djs e producers di musica elettronica. Per quanto io ritenga queste delle “vanity metrics” se prese in considerazione come unico indicatore per misurare un artista in questo ambito musicale, possono diventare molto utili in ambito di promozione.
Utilizzo dei dati
Ora che abbiamo tutti questi dati che ci facciamo?
I dati e le analisi in tempo reale sono fondamentali per effettuare valutazioni complessive della salute della carriera di un artista. L’analisi aiuta a identificare possibili opportunità locali, trovare mercati ad alto potenziale e determinare l’impatto degli investimenti di marketing. Qui è dove la tempistica e l’accuratezza delle intuizioni giocano un ruolo fondamentale.
Nell’industria musicale di oggi, devi agire velocemente ed essere sicuro di poterti fidare dei dati. Ipotizziamo che la tua musica stia ottenendo un significativo supporto radiofonico in Germania e il pubblico la adora. Grazie all’analisi dei dati scopri anche che un tuo brano è, da alcune settimane, nella top 100 dei singoli più venduti su iTunes in Belgio. Con queste informazioni potresti focalizzare i tuoi sforzi di promozione in quei paesi per ampliare la tua audience, lì dove il terreno è già fertile. Raggiunta una buona fanbase potresti successivamente sfruttare l’opportunità per preparare un tour.
Agenti di booking, promoter e direttori artistici dei festival utilizzano gli stessi dati per identificare opportunità per il business musicale dei live. La scelta di chiamare un’artista piuttosto che un altro, per quanto sia poco “romantico” non è dettata solo e sempre dal valore artistico, ma anche dall’analisi di questi dati.

L’utilizzo dei dati nel lavoro dell’ A&R al giorno d’oggi
Il lavoro di un Artists & Repertoire al giorno d’oggi è influenzato dall’analisi dei dati musicali, perchè può consentire di avvalorare l’intuizione riguardo un’artista.
Gli stessi A&R un tempo andavano alle serate ed eventi in cerca di nuovi talenti, ora guardano sopratutto alla vetrina del web per scovare nuovi artisti emergenti. Se prima si guardava la reazione del pubblico ora si guarda la reazione dei social. Vi riporto, qui di seguito, un’annuncio di lavoro pubblicato recentemente da Motown Records, come potete vedere le skills richieste sono perlopiù rigurdanti l’analisi delle metriche dei dati musicali.
Detto questo rimango fortemente convinto che l’utilizzo dei dati non può essere la formula magica per trovare la nuova star in mezzo ad una nube di numeri. L’intuito e la competenza nell’ambito musicale di riferimento rimane al primo posto nella scala di valori di un A&R, ma certamente l’utilizzo dei dati può aiutare, magari anche a scovare un artista che altrimenti difficilmente sarebbe emerso.
The music industry needs to go back to pure A&R and gut instincts at some point it can't just be metrics and data. Everyone goes after the same artists based on buzz or streaming numbers but sometimes we just need pure talent.
— Nick Jarjour (@NickJarjour) 11 novembre 2017
Conclusioni
L’analisi dei dati musicali per gli artisti e le etichette discografiche è, a mio avviso, un aspetto che al giorno d’oggi non deve essere trascurato. Senza cadere in un ottica prettamente utilitaristica, che sottrae l’essenza artistica alla musica, il saper analizzare questi dati può senza dubbio aiutare chi opera in questo settore, che, oggi più che mai, è in difficoltà a causa della pandemia.
Un’artista emergente piuttosto che un’etichetta indipendente, a differenza dei big players del mercato musicale, spesso hanno un budget limitato per la loro promozione. Affiancare il metodo Moneyball alle competenze del settore musicale per avvalorare le decisioni nelle strategie di comunicazione piuttosto che nella ricerca di artisti, può essere game-changer per le piccole realtà. Capire dove e come sparare le proprie cartucce per colpire il bersaglio è fondamentale per aumentare le possibilità di attrarre nuovi fan, trovare nuovi talenti, nuovi locali per esibirsi.
Nota a margine: tutti i dati del mondo possono essere utili, ma ricordatevi che alla base dovete avere un “prodotto musicale valido”, la qualità dei contenuti è sempre al primo posto nella scala dei valori da considerare.
Se vi interessa approfondire, qui sotto trovate i link da cui ho tratto un po’ di informazioni per scrivere il mio articolo. Se siete invece un artista o un’etichetta indipendente alla ricerca di una figura professionale che possa aiutarvi nella gestione dei social, io potrei essere la persona che state cercando > contattatemi 😉
ciao!
fonti:
https://soundcharts.com/blog/music-analytics-tools
https://blog.chartmetric.com/understanding-music-data-analytics-tools-of-the-trade/
https://blog.chartmetric.com/what-is-a-and-r-music-industry-today/
Tommaso Rocchi: “Data-driven A&R: What is the future for the music industry?”
https://www.entrepreneur.com/article/327781
https://www.ft.com/content/474ae18a-7f1b-11e8-bc55-50daf11b720d
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