Indici di qualità di un sito internet - in ambito SEO - GIAMP
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Indici di qualità: cosa sono?

Google attraverso degli indici di qualità valuta il nostro sito e in relazione al comportamento degli utenti nella navigazione ne dermina la posizione tra i risultati della ricerca. L’obiettivo di Google è portare in alto nella SERP i risultati qualitativamente migliori perché cerca di risolvere al meglio i bisogni di un utente.

In che modo google capisce che un contenuto è di qualità, o è qualitativamente superiore rispetto ad un altro? Analizza migliaia di parametri, tra cui le reazioni degli utenti, se all’interno del medesimo Search Intent vede che gli utenti rispondono in un dato modo allora porterà più in alto quella determinata pagina.

 

Quali sono i segnali che Google guarda nel comportamento degli utenti?

  • Bounce Rate: ovvero la percentuale di utenti che entra nella pagina e poi esce senza continuare la navigazione su quel sito.
  • Tempo medio di permanenza:
  • Tasso di interazione con la pagina

 

Immaginiamo che un utente cerchi uno smartphone su Google, scorrendo tra i risultati entrerà su un e-commerce in cui trova il modello che desidera. Su questo sito troverà poche informazioni a riguardo e non si convincerà dell’acquisto. Ora ipotizziamo che il nostro utente entri in un’altro sito in cui troverà un sacco di informazioni, tra cui: foto, recensioni di altri utenti e magari anche una video guida riguardo a quello smartphone.

In questo caso non uscirà subito dal sito, questa azione aumenterà il suo tempo di permanenza, e alla fine della lettura delle informazioni concluderà con l’acquisto del prodotto (quindi interagirà).

Classificazione degli indici di qualità

Gli indici di qualità di un sito internet che Google analizza sono molteplici ma possono essere riassunti in 3 tipologie di segnali:

  1. on page: Google li legge all’interno della pagina.
  2. performance diretta: in che modo gli utenti interagiscono con una determinata pagina.
  3. off site: sono segnali esterni al sito che valutano l’autorevolezza di una pagina.

 

Segnali on page

I segnali on page variano a seconda del Search Intent, ad esempio se ipotizziamo una ricerca di un argomento tecnico (come può essere qualcosa di inerente al diritto oppure alla medicina) Google si aspetterà un contenuto piuttosto corposo e pieno di informazioni. Poiché si aspetta che l’utente stia cercando qualcosa per approfondire dettagliatamente l’argomento in questione.

L’esempio portato precedentemente riguardo la ricerca di uno smartphone presuppone una query transazionale, in questo caso Google privilegerà le pagine che danno molte informazioni (specifiche tecniche, recensioni, video prove, opzioni d’acquisto). Altro esempio: se la ricerca riguarda una pizzeria Google darà più rilevanza alle pagine in cui si parla della pizzeria magari con le informazioni riguardanti il menu e le indicazioni stradali per poterla raggiungere.

 

Segnali di Performance diretta:

I segnali diretti sono quelli appena citati sopra come bounce rate e tempo di permanenza in una determinata pagina. Oltre a questi abbiamo anche l’interazione con questa pagina, infatti google vede se vengono eseguite azioni al suo interno. Altra variabile da inserire tra questi segnali sono le condivisioni social che iniziano ad assumere un peso importante. Infine non dimentichiamoci delle recensioni su Google My Business se si tratta di un’attività locale.

 

Segnali esterni:

I cosidetti segnali off page riguardano l’affidabilità e l’autorevolezza della nostra pagina, ma Google come fa a capire se siamo autorevoli in un certo argomento? guarda quanti e quali siti fanno riferimento al nostro linkandolo o facendo citazioni dei nostri contenuti.

 

Conclusioni

Una cosa molto importante da sottolineare è che ciò che oggi Google ritiene importante potrebbe non esserlo nei prossimi mesi, poiché la SEO è una materia molto dinamica e in costante mutamento. Google non determina l’importanza di questi segnali, bensì è l’utente con il suo comportamento nella navigazione. Nel nostro lavoro di SEO bisogna cercare di ottimizzare il sito a livello tecnico ma è bene sempre tenere a mente che dobbiamo rispondere alle esigenze di un utente, poiché sarà lui il fruitore della pagina, non Google.

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